Biografie Plurali
di Francesco Gallo Mazzeo
Docente Emerito ABA di Roma. Docente di Linguistica applicata ai nuovi linguaggi inventivi delle arti visive in Pantheon Institute Design & Tecnology di Roma.
Saranno multipli, nel senso che saranno tanti, ma in effetti
coesisteranno in spunti magnifici su singoli autori, individuati
dallo scrivente, come sovrastanti ad un fenomeno che ha
dallo scrivente, come sovrastanti ad un fenomeno che ha
caratteristiche debordanti, di aria senza perimetro, o per meglio dire, di aree
al plurale, che vivono di sconfinamenti, di contaminazioni,
nella condizione della società della moda, i cui prodotti, anche quelli
fatti a mano, personalizzati, “artigianali”, tendono ad avere una
durata, già condizionata, prevista, dalla necessità, dall’esigenza
di dover far parte a prodotti successivi, senza interruzioni di
processo originalizzante e innovativo, anche se con delle cronologie
discontinue, non omogenee, non prevedibili, a partire dalle
avanguardie sroriche in poi (cubismo, futurismo, dadaismo) l’arte
con l’invenzione degli ismi è entrata nel meccanismo implacabile
(a partire, ancor prima, dall’impressionismo, che ne ha consacrato
la lessicologia e la lessicografia, senza più soluzione di continuità,
raccorciando i tempi di celebrità, per tutti e per ciascuno, di netto).
Ricordiamo che Andy Warhol, accordava a ogni inventivo o creativo
che dir si voglia, il diritto ad un quarto d’ora di pura celebrità, ma non
più di tanto; si dirà che si tratta di battuta ad effetto, ma in realtà
corrisponde ad un senso comune, che si è impadronito di ogni cosa,
visibile e invisibile e di cui il sistema artistico (artista, mecenate,
collezionista, casa d’aste, fondazioni, fierismo, museo, ma anche
critico, pubblicitario) tiene conto, con delle distorsioni culturali,
al plurale, che vivono di sconfinamenti, di contaminazioni,
nella condizione della società della moda, i cui prodotti, anche quelli
fatti a mano, personalizzati, “artigianali”, tendono ad avere una
durata, già condizionata, prevista, dalla necessità, dall’esigenza
di dover far parte a prodotti successivi, senza interruzioni di
processo originalizzante e innovativo, anche se con delle cronologie
discontinue, non omogenee, non prevedibili, a partire dalle
avanguardie sroriche in poi (cubismo, futurismo, dadaismo) l’arte
con l’invenzione degli ismi è entrata nel meccanismo implacabile
(a partire, ancor prima, dall’impressionismo, che ne ha consacrato
la lessicologia e la lessicografia, senza più soluzione di continuità,
raccorciando i tempi di celebrità, per tutti e per ciascuno, di netto).
Ricordiamo che Andy Warhol, accordava a ogni inventivo o creativo
che dir si voglia, il diritto ad un quarto d’ora di pura celebrità, ma non
più di tanto; si dirà che si tratta di battuta ad effetto, ma in realtà
corrisponde ad un senso comune, che si è impadronito di ogni cosa,
visibile e invisibile e di cui il sistema artistico (artista, mecenate,
collezionista, casa d’aste, fondazioni, fierismo, museo, ma anche
critico, pubblicitario) tiene conto, con delle distorsioni culturali,
comportamentali, psicologiche, una delle quali è la storicizzazione del presente,
la spasmodicità a museificarsi, data dalla montante
paura di non esserci, di non essere ricordati e conservati; per cui
meglio premunirsi, nei modi consumistici ed asfissianti, che stanno
portando la critica ad un declino mortificante e la storia a diventare
cronaca degli eventi correnti intendo, quella detta “contemporanea”.
meglio premunirsi, nei modi consumistici ed asfissianti, che stanno
portando la critica ad un declino mortificante e la storia a diventare
cronaca degli eventi correnti intendo, quella detta “contemporanea”.
Qui scriveremo note, pillole, biografie, spunti, in cui è presente l’entusiasmo
e l’emozione della vita, senza ambizione ad essere oracolari e definitivi.
Perchè tutto cambia e di questo cambiamento voglio parlare, tenendo conto di noi, delle nostre vicende, ma tenendo conto che siamo parte di un tutto, globale.
e l’emozione della vita, senza ambizione ad essere oracolari e definitivi.
Perchè tutto cambia e di questo cambiamento voglio parlare, tenendo conto di noi, delle nostre vicende, ma tenendo conto che siamo parte di un tutto, globale.