K. CLIMAX 7 di Francesco Gallo Mazzeo

De Chirico. Metafisico. Realistico.

 

Enim quid amabo nisi quod aenigma est? E che cosa

amerò se non ciò che è enigma? È la famosa espressione di

Giorgio De Chirico che può essere epigrafica di tutta la sua pittura,

dalle origini sconvolgenti del reale e dell’immaginario, che pure

dall’espressionismo in poi, non aveva più cessato di essere forte,

eclatante, spiazzante. Partiamo dalla sua metafisica che è posta

a metà strada dell’essere ordinario e del non essere straordinario,

con il suo infrangere le regole dell’ornato e della pittura, che

sono tonalità in tutte le sfumature, immettendo una geometricità,

netta, tagliente, dove vige una temporalità e una spazialità che

non sono più cronologiche, emozionali, linguistiche, ma assurgono

a sospensioni oniriche, a linearità paniche, ad oralità

delfiche, dando e prendendo regole e sentenze da una sorta

di alchimia immobilizzata. Sono così le sue vedute ferraresi,

i suoi mobili nella valle, le prime sottili come carte velina, come

insegne stradali iconiche, le seconde con una crescita di spessore, che

prefigura la vera pittura mitologica, quella che lo accompagnerà

per tutta la vita, con andate e ritorni, che faranno arricciare il

naso a tanti schizzinosi, ma sono l’altalena intelligente e

briosa della sua esistenza, tra Piazza di Spagna, Piazza Mignanelli,

il Caffè Greco, le traversie del suo mercato e la povera Luisa

Spagnoli, che inventò un linguaggio, uno stile narrativo, che per scrivere

La lunga vita di Giorgio De Chirico, “raccontata (come si legge nella

copertina di Longanesi) da critici, amici, parenti e nemici, dovette prendere

migliaia di caffè e basta e sorbirsi ore di racconti di viaggi, incontri, scontri

per poi sentirsi dire il giorno dopo, uno dei tanti giorni dopo, che no,

non era stato mai a Monaco in quell’anno e non aveva affatto

litigato con Breton”. Tutto uno scherzo…o forse l’enigma, il suo vero

amore, che ci ha lasciato un’opera michelangiolesca, tutta da studiare,

ora che su di lui si sono sopiti i clamori. Come accade per ogni genio!