Collezione: Jacopo Truffa

Un giovane scultore romano, JACOPO TRUFFA, afferma: "La tecnologia ha decisamente cambiato il mio modo di scolpire, sono passato dallo scolpire il legno, un elemento tridimensionale nella realtà, al modellare forme digitali su un supporto bidimensionale come lo schermo di un computer. Non sembra, ma per uno scultore è davvero strano non poter toccare l'oggetto su cui sta lavorando, il processo mentale di creazione è totalmente diverso. Questo nuovo modo di concepire la scultura pone sfide tecniche e concettuali, ma riduce anche i costi di produzione e democratizza l'arte rendendo l'opera finale accessibile a tutti. L'opera virtuale viene poi trasformata in realtà grazie alla stampante 3D, ma poiché le stampanti non sono esattamente perfette, la stampa non ha la qualità di quella modellata digitalmente, quindi è mio compito riportarla alla freschezza e alla definizione che aveva in origine, ritoccando e migliorando il lavoro a macchina con stucco, lime e tecniche più tradizionali. È un processo che rende ogni opera unica: una stampante, per la sua natura 'imperfetta', non stamperà mai una scultura nello stesso identico modo, così come il mio intervento su di essa non sarà mai lo stesso. Ogni opera fa parte di una serie ma è allo stesso tempo unica. L'opera finita è quindi una sintesi di uomo e macchina, di manuale e meccanico, di unicità e serialità".

Truffa ha iniziato la sua carriera artistica studiando scenografia all'Accademia di Belle Arti di Roma, lavorando parallelamente come assistente dello scultore Alfiero Nena e come scenografo. Il suo lavoro, che spazia dalla scultura al video making, trova la sua più completa realizzazione nell'era della digitalizzazione, con la stampa 3D.


  • "Zaccagnate"

    Polylactide, acrylic paint

    20 x 13 x 22 cm
  • "Cave canem"

    Polylactide, acrylic paint

    23 x 26 x 23 cm
  • "Augustino"

    Polylactide, acrylic paint

    30 x 16 x 13 cm
1 su 3